Il pane al carbone vegetale è per i bambini cattivi?







Salve amici del blog e buon venerdì!
 
Il Natale è ormai alle porte, e così i preparativi per il cenone della vigilia.
 
Per chi è di Napoli come me, e ci tiene a rispettare le tradizioni anche in campo culinario, il 24 non potranno mancare, oltre a struffoli, roccocò, mustaccioli e cassata, gli intramontabili baccalà e capitone fritti, insalata di rinforzo e un bel piatto di vermicelli a vongole. E mica ci permetteremo di lasciare quel succulento sughetto nel piatto?? Cero che no! E via quindi con la cosiddetta "scarpetta" con una bella fetta di pane.
 
Ed eccoci al punto: il pane.
 
Chi ha letto il mio libro,  avrà capito che e per le proprietà nutrizionali, e per la limitazione dei processi di raffinazione a cui viene sottoposto il chicco di grano, il pane integrale (o quanto meno semi integrale) è senz'altro da preferire a quello con farina "00". Il fatto è che, già da un po', i banchi dei supermercati ( e non solo) espongono in bella mostra filoni di pane e panini completamente neri!! E non si tratta di farina "mega"integrale....è ovviamente altro! Ma cosa?
 
E' presto detto: trattasi di pane al carbone vegetale, per la cui preparazione, cioè, si utilizzata una polvere finissima, inodore e insapore, ottenuta dalla combustione (senza fiamma) di diversi tipi di legno.
 
Il carbone vegetale viene utilizzato in ambito medico per curare casi di meteorismo o gonfiore addominale, proprio per la sua capacità di assorbire liquidi,  gas, batteri e tossine presenti nel tratto gastrointestinale. Questa sua proprietà assorbente, d'altro canto, limiterebbe se non addirittura azzererebbe, l'effetto di eventuali farmaci, se assunti a breve distanza.
 
Ma utilizzato come additivo alimentare (E 153), per la preparazione del pane appunto, sarebbe in grado di assolvere alla stessa funzione? E soprattutto, siamo sicuri che faccia davvero bene, se in America ne hanno vietato l'uso alimentare??
 
Proprio così, perché viene ritenuto potenzialmente cancerogeno, data la probabile presenza di benzopirene, sostanza tossica derivante dalla combustione del legno.
 
A ben vedere, in realtà, anche nel vigente Reg. UE 1129/2011, Parte E  07 viene specificato che  – l’ E153 è consentito solo ed esclusivamente nei Prodotto da forno fini e NON in Prodotti da forno – Pane e panini ecc.
 
La norma sarebbe, in partica, elusa esibendo l'etichetta "prodotto da forno al c.v.", anziché "pane al c.v."
 
Quanto alle sue proprietà benefiche, le percentuali di carbone vegetale contenute nel pane sono talmente esigue da non poter certo risolvere problemi gastrointestinali.
 
Io non starei ancora a pensarci su, del resto se solo di moda si tratta, seguire le mode non è mai stato indicatore di grossa saggezza! Se a ciò si aggiungono anche dei potenziali rischi, ed il costo non esiguo (circa 8,00 €/kg!), non vedo proprio perché continuare a portarlo sulle nostre tavole. 
 
 Ovviamente non sarà quel panino consumato una tantum o per curiosità a creare il problema. Se quindi a Natale vorrete stupire i vostri ospiti con una coreografia che richieda l'impiego di un pane nero come la pece, fate pure, ma ricordate sempre che "la dose fa il veleno"!  
 
E poi, diciamocela tutta, se la befana riserva il carbone ai bambini cattivi, un motivo ci sarà!
 

Commenti

Post più popolari