Onore al pomodoro!

 
 
 
 

Ciao amici,
 
oggi voglio parlarvi un po' del pomodoro, l'ortaggio più conosciuto e diffuso al mondo dopo le patate e ambasciatore della cucina italiana nel mondo.
 
Ho parlato al singolare, ma sono una quindicina le varietà di pomodori, a seconda della forma, del sapore, del luogo di coltivazione e anche dell'utilizzo. Si va dal Pachino siciliano, allo Spagnoletta di Gaeta, al Cuore di bue toscano o ligure, al Datterino, al Regina, a quello di Manduia o di Belmonte, a quello rosa di Sorrento, fino ad arrivare al nostro San Marzano campano e al pomodorino del "piennolo" del Vesuvio, tra i primi prodotti agroalimentari ad avere ricevuto il marchio DOP dall'Ue .
 
Proprio quest'ultimo, la cui raccolta avviene nei mesi estivi, a differenza delle altre specie di pomodori, può conservarsi per vari mesi senza bisogno di ricorrere a particolari trattamenti di essiccazione. Una volta raccolto, si lega semplicemente a grappoli con cordicelle di canapa, e si  appende al soffitto (da qui il nome "piennolo") in locali con adeguate temperature fino anche alla primavera successiva, quando raggiunge un odore e un sapore eccezionali ed è pronto per essere gustato sul pane o in preparazioni veloci.
 
Chiusa questa parentesi, se è vero dunque che l'aspetto del pomodoro dovrebbe essere indicativo della provenienza, è anche vero che spesso ci troviamo difronte a prodotti che solo per forma somigliano ad altri, ma quanto a sapore e provenienza non hanno nulla a che vedere, meno che mai se sono marocchini o cinesi spacciati per italiani!!
Proprio così, e il dato allarmante è che proprio l'importazione di pomodori provenienti dal Marocco è addirittura raddoppiata rispetto allo scorso anno, e con essa il rischio di portare inconsapevolmente sulle nostre tavole cibi ricchi di pesticidi illegali nel nostro Paese, o contaminati da germi patogeni, come accadde un anno fa per una contaminazione di E.Coli (!!).
 
Come ripeto sempre, leggere le etichette, laddove possibile, risulta fondamentale nella scelta di cibi sani. Acquistare da un rivenditore di fiducia o al supermercato, e non lasciarsi abbindolare da prezzi troppo bassi, deve rappresentare una regola di vita, perchè troppo spesso rivenditori abusivi approfittano della buona fede dei consumatori per vendere prodotti non sicuri (si pensi al caso frequente di pomodori essiccati al sole su telai di ferro arrugginiti), non certificati, o taroccati (è proprio di qualche mese fa un maxi sequestro di ortaggi taroccati in Emilia Romagna e Toscana).
 
Discorso analogo per le passate di pomodoro, i sughi pronti, i concentrati, spesso oggetto di frodi e scandali igienico-sanitari. Anche e a maggior ragione per i prodotti confezionati, meglio diffidare di quelli privi di una "carta d'identità" che consenta di tracciare la provenienza degli ingredienti all'origine. Mio nonno era del settore e i suoi pelati erano delle eccellenze in Campania, per cui so quanto sia importante rispettare rigidamente i protocolli igienico-sanitari e scegliere ingredienti di qualità (e non gli scarti, spesso conditi pure con larve e vermi!!) e tracciabili, per offrire un prodotto certificato, sano, gustoso e sicuro.
 
Tirando le fila, il mio modesto consiglio è questo: consumate tanto pomodoro, sempre di stagione e sempre made in Italy certificato. Continuate ad utilizzare le passate o i pelati se preferite, ma se avete tempo, preparate ogni tanto un bel sughetto fresco o, ancor meglio, imparate l'arte delle conserve casalinghe con dei bei pomodori San Marzano maturi.
 
In estate insegnate anche ad i vostri bambini il piacere di gustare a merenda una bella fetta di pane con il pomodoro e sbizzarritevi a utilizzarli per arricchire le vostre insalate. Perché sono, oltre che buonissimi, tanto ricchi di minerali e vitamine (ricchissimi di betacarotene e vitamina C), antiossidanti (il licopene contenuto nella buccia è un potente antiossidante), digestivi, diuretici, rinfrescanti, poco calorici e versatilissimi.
 
Un' unica ultima raccomandazione quando si acquistano quelli per l'insalata: evitate quelli acerbi, i verdi, perchè molto ricchi di solanina, una sostanza tossica (la stessa contenuta nel fusto e nelle foglie, nonché nelle patate vecchie o germogliate), che sarebbe meglio evitare anche in basse concentrazioni, e preferite di gran lunga quelli maturi, ottimi pure per gustosi centrifugati, e in cui i principi attivi raggiungono la massima concentrazione.
 
Ma se dovesse stuzzicarvi l'idea, quel pomodoro verde fritto (....magari pure alla fermata del treno!) consumato una tantum, sicuramente non rappresenterà alcuna minaccia per la vostra salute!
 
 
            
 
Cit. da "Ode al pomodoro" di Pablo Neruda
 
 
"................e sopra
il tavolo, nel mezzo
dell'estate,
il pomodoro,
astro della terra,
stella
ricorrente
e feconda,
ci mostra
le sue circonvoluzioni,
i suoi canali,
l'insigne pienezza
e l'abbondanza
senza ossa,
senza corazza,
senza squame né spine,
ci offre
il dono
del suo colore focoso
e la totalità della sua freschezza"
 
 
 

 
 
 
 
 

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