Un toccasana sempreverde: il mandarino cinese






Ben ritrovati amici!
 
L'argomento che apre questo 2017 mi è stato ispirato da una cara amica, che mi ha fatto un regalo graditissimo: l'alberello di Fortunella Margarita (la Fortunella japonica ha frutti più rotondi), meglio conosciuto come "Mandarino cinese".
Eccolo qui......
 




Perchè, oltre ad essere carinissimo,cosa meglio di un buon agrume può aiutarci ad affrontare i malanni di stagione?
 
Meglio ancora se con buccia, perchè questa conterrebbe una percentuale di vitamina C superiore a quella del frutto interno.
 
Ovviamente nessuno di noi si sognerebbe di mangiare un limone, un'arancia o qualsiasi altro agrume per intero, ma per il mandarino cinese le cose cambiano, perchè va gustato proprio con la sua sottilissima e gradevolissima buccia (è addirittura più dolce la buccia della polpa!), che contiene circa 1/4 del fabbisogno giornaliero di vitamina C!!
 
Oltretutto, questo simpatico frutto è ricco di acido folico, magnesio, ferro, calcio, fibre, vitamina A (ottimo, infatti, per la salute degli occhi), carotenoidi e  D-limonene, un olio essenziale antisettico e immunostimolante, indicato anche contro i calcoli renali, e attualmente oggetto di studio tra gli anti-tumorali.
 
Insomma, un vero toccasana da coltivare in balcone, ideale anche per chi, come me, non si può certo dire abbia propriamente il pollice verde!
Eh sì, perchè questo arbustello richiede veramente poche cure: in estate sopporta molto bene il calore, e in inverno va innaffiato circa ogni 10 giorni, resistendo fino a -10°. E poi produce frutti tutto l'anno...meglio di così!
 
Non a caso "Fortunella" è stato tradotto con "buona fortuna dorata".
 
Un'unica accortezza: non va mangiato durante trattamenti farmaceutici, poiché potrebbe interagire con le medicine.
 
Da non trascurare anche il suo carattere ornamentale, soprattutto in estate, quando si riempie di fiori bianchi che, accostati all'arancio dei frutti e al verde brillante delle foglioline, creano veramente un bellissimo effetto cromatico. 
 
E poi sono tanti i suoi impieghi, perchè, oltre ad essere consumato fresco, appena raccolto (ma si conserva anche una settimana in frigorifero), è indicato per marmellate, centrifugati, liquori, o come ingrediente di insalate e piatti di carni bianche (pare che l'anatra al mandarino cinese sia più gustosa della classica all'arancia).
 
Una curiosità: mia amica delle Filippine mi ha detto che loro sono soliti aggiungerlo al tè, così come noi facciamo con il limone, e ne mangiano anche i semini, che pare abbiano ulteriori proprietà benefiche (a differenza di quelli degli altri agrumi e frutti in genere, che andrebbero evitati).
 
A questo punto qualcuno potrebbe obiettare: "Ma come, proprio tu che hai sempre predicato di stare alla larga dai prodotti ortofrutticoli esteri, in quanto potenzialmente tossici per pesticidi o concimi vietati nel nostro Paese, adesso ci consigli frutti addirittura provenienti da paesi asiatici? Dopo lo scandalo dei broccoli cinesi e del prezzemolo e della menta vietnamita, contaminati da sostanze cancerogene e venduti abusivamente in Italia, adesso dovremmo mangiare e addirittura curarci con dei mandarini cinesi?"
 
L'arcano è presto svelato: la fortunella Margarita è sì originaria della Cina, ma ormai viene coltivata in Europa e  su tutto il litorale tirrenico del nostro Paese. Per tale motivo, così come faremmo per qualsiasi altro prodotto ortofrutticolo (le arance del Marocco ormai spopolano in Italia!), anche per l'acquisto dell'alberello di mandarino cinese è sempre buona regola leggere attentamente l'etichetta, su cui è indicato specificamente il luogo di provenienza.
 
Assodato ciò, gustiamo questi mandarini in tutta tranquillità e con la soddisfazione di aver sempre a disposizione un distributore perenne di vitamine e nutrienti!
  
 
 

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