Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte...vegetale!


Buongiorno amici!

Con queste temperature così piacevoli già la mattina presto, cosa c'è di meglio di un bel bicchiere di latte consumato in balcone per iniziare la giornata?

Io non sono da semplice caffettino e via: ho bisogno di carburare bene per iniziare la routine quotidiana, preferisco alzarmi qualche minuto prima, ma devo fare la mia buona colazione seduta e apparecchiata!

Pur essendo da sempre una consumatrice assidua di latte vaccino, da un po' di tempo a questa parte ho scoperto il gusto e i benefici di alcuni latti vegetali, che sto apprezzando sempre più.

Ma i latti vegetali non sono tutti uguali e non è soltanto una questione di gusto; vediamo, quindi, insieme, come orientare la scelta nel caso in cui voleste anche voi scoprire questi prodotti, quasi sempre salutari e ormai non più così di nicchia.


LATTE VACCINO TRA LUOGHI COMUNI E FALSI MITI



Partiamo con una premessa: non c'è dubbio che il latte vaccino sia ricchissimo, oltre che di vitamina D, anche di proteine e calcio, ma da un lato è sempre acceso il dibattito sugli effettivi benefici delle proteine animali, dall'altro si discute dei rischi di demineralizzazione legati ad un' eccessiva assunzione di questo minerale. 

In effetti non si è mai dimostrata una correlazione tra l'assunzione del latte di mucca e l'insorgenza di particolari patologie: chi vi parla di rischio certo di malattie cardiovascolari, problemi alle ossa, inibizione nell'assorbimento di ferro e ben altro, un po' di terrorismo psicologico forse lo sta facendo.

Ciò non vuol dire, però, che il latte vaccino faccia bene sempre. Mi spiego: se noi fossimo sicuri che alla mucca che ha prodotto quel latte non siano stati somministrati antibiotici per ridurre, ad esempio, la mastite dovuta all'allevamento intensivo, oppure ormoni e multivitaminici per aumentare la quantità di latte, allora potremmo probabilmente dire che il latte fa bene.

Non potrò mai dimenticare il latte bevuto in Tirolo e nello Zillertal😍: un latte giallo paglierino, corposo e dal sapore che non riuscirei a descrivervi a parole. Un prodotto diverso, nonostante fosse destinato alla media distribuzione, non manipolato e soprattutto genuino al 100%. Ma si sa, lì le mucche le vedi pascolare in quei prati idilliaci lontani da qualsiasi contaminazione ambientale, le vedi mangiare quell'erbetta fresca che fa quasi venire l'acquolina in bocca pure a te😅...vabbè, questa è tutta un'altra storia!
 


Tornando a noi e con i piedi per terra, dicevo che, purtroppo, il latte che troviamo oggi nei grandi supermercati non dà molte garanzie (nonostante siano rispettati scrupolosamente i limiti europei consentiti di ormoni, farmaci e pesticidi), a meno che non ci rivolgiamo a prodotti di nicchia, di piccoli allevatori, che piano piano iniziano ad affacciarsi nei banchi frigo.

Che fare, allora?

L'alternativa ci viene servita su un piatto d'argento dal latte vegetale, che, oltretutto, non contenendo grassi saturi, è ideale per chi soffre di colesterolo alto; di contro, le percentuali di vitamina D non raggiungono i livelli del latte vaccino. 

Ma è davvero tutto oro quello che luccica?

Esaminiamo qualche tipo di latte vegetale per valutare se è veramente da preferire in ogni caso al latte di mucca e se ne esiste qualcuno migliore degli altri quanto a benefici.


I LATTI VEGETALI




Si distinguono vari tipi di latte vegetale: c'è quello da frutta a guscio (mandorle, nocciole, cocco...), quello da cereali (riso, avena...), da semi (canapa, sesamo) e, senza dubbio, quello più diffuso, da legumi, con la soia in testa.

Non tutti, per questo, avranno lo stesso sapore e, a dirla tutta, io ne ho provati alcuni e li ho trovati piuttosto stomachevoli, in quanto veramente troppo dolci. Ma si tratta di gusti e, magari, se qualcuno di voi è a dieta, ha eliminato gli zuccheri ma non vuole rinunciare al piacere di un gusto dolce, troverà quel tipo di latte particolarmente buono. Latti del genere sono quello di riso e di cocco, il primo più leggero, il secondo più grasso (è il più calorico tra i latti vegetali), ma entrambi ricchi di fibre e vitamine e ottimi alleati contro i fastidi da reflusso gastrico.

Io preferisco di gran lunga il latte di mandorla, ma lo consumo con moderazione, essendo abbastanza calorico e, soprattutto, quello di avena, il più simile al latte vaccino sia per sapore che per le proteine che contiene, ma molto meno calorico. Questi, per me, i migliori in assoluto, biologici e nostrani, dal gusto particolarmente gradevole e, oltretutto, anche attualmente scontati su Amazon: https://amzn.to/3vSMasf e https://amzn.to/3PVQZb9 (In qualità di Affiliata Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei).

E veniamo al latte di soia, come vi dicevo, probabilmente il più diffuso, anche perchè molto ben tollerato da chi soffre di reflusso gastrico: è naturalmente privo di colesterolo, carboidrati e glutine e ricco di proteine, ma attenzione a non abusarne e a scegliere quello giusto! 

Nonostante le evidenze scientifiche non siano ancora confluite in documenti ufficiali, infatti, la soia è stata spesso accusata di interferire con la produzione degli ormoni tiroidei o di incidere addirittura sull'insorgenza o avanzamento di tumori. Oltretutto, quella proveniente da Stati Uniti e Sudamerica, è spesso geneticamente modificata. 

Niente di certo, ripeto, ma meglio sarebbe andarci con i piedi di piombo ed evitare l'assunzione assidua; certa, invece, la controindicazione in caso si soffra di calcoli renali, data la presenza di ossalati che ne favoriscono la comparsa e problemi di meteorismo, diarrea o stitichezza per chi ne assume in quantità elevate. 

Un'ultima accortezza: il latte di soia è anche quello a cui vengono comunemente aggiunti zuccheri, dolcificanti e aromi per il suo sapore non proprio gradevole. Il mio consiglio è scegliere sempre quello più naturale ed aggiungere eventualmente del cacao o del caffè😉.


CONCLUSIONI

Avete le idee un po' più chiare?

Certo, decidere sulla base di queste evidenze, di abbandonare totalmente il latte vaccino a favore di quello vegetale non sembrerebbe la scelta sempre e comunque preferibile. 

Ricordiamoci, infatti, che il latte vaccino resta pur sempre l'alimento più completo presente in natura, ricco di micronutrienti essenziali, fondamentali soprattutto nei bambini, in chi soffre di tiroide (per il contenuto apprezzabile di iodio) e negli sportivi, forse non del tutto indispensabile quotidianamente negli altri casi.

I latti vegetali hanno dalla loro la presenza di proteine e fibre, la maggiore tollerabilità (anche se alcuni, come quello di soia o da frutta a guscio, sono allergizzanti) e il ridotto, se non assente, contenuto di colesterolo, ma sono più poveri di calcio e vitamina D.

Come spesso dico, est modus in rebus, e quindi, ritengo che sia sbagliato bandire totalmente l'uno in favore dell'altro: buona norma sarebbe alternare le tipologie, non esagerando in nessuno dei casi con i quantitativi e, soprattutto, scegliere sempre attentamente prodotti di qualità, bio e senza additivi (per i latti vegetali), nonchè più di nicchia (per il latte vaccino).



A presto! 😉

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