Il mio tesOVO

Buongiorno amici, questa è una settimana un po' particolare, mi trovo alle prese con dolci pasquali e non, ma non voglio lasciarvi a bocca asciutta su un argomento a cui tengo tanto: la scelta dell'uovo di Pasqua.

Ho pensato, quindi, di riproporvi un mio articolo di qualche tempo fa, sempre attuale, nel quale esaminavo le determinanti, non sempre corrette, che pilotano le nostre scelte al riguardo, buttando l'occhio a diciture, spesso truffaldine, riportate su alcuni packaging.

A presto e buona lettura...io vado a preparare una pastiera😉
 

"Aprile è iniziato e Pasqua è ormai alle porte. C'è chi si sta già organizzando per una vacanza con amici o per il pranzo con i parenti, ma qualunque cosa facciate, ovunque andiate, immancabili saranno le uova di Pasqua.
Le varianti sono davvero tante e a volte ci troviamo davanti a vere e proprie opere d'arte, senza rinunciare alla qualità, al gusto e alla sorpresa.
 
E' proprio di questo che parleremo oggi, perché negli scaffali dei supermercati o nelle pasticcerie se ne vedono già così tante che c'è l'imbarazzo della scelta. Ora, se non si è fedeli ad una marchio in particolare, è facile lasciarsi "affascinare" da packaging particolari o, nel caso dei bambini, dai gadget di Frozen, Peppa Pig, Star Wars o Supereroi contenuti al loro interno. E non mancano di certo quelli che cedono difronte a prezzi addirittura più bassi di una confezione di uova biologiche di gallina (!!).
 
Cerchiamo quindi di fare sommariamente il punto della situazione, ricercando dei parametri per acquistare un buon uovo pasquale ad un prezzo non necessariamente esorbitante.
 
Partiamo, ovviamente, dall'etichetta, la carta d'identità del prodotto.

La lista degli ingredienti già ci dice molto e smentisce a volte descrizioni vaghe indicate sulle confezioni. 
Ad es., l'espressione "solo puro cacao" può risultare a volte truffaldina, perché nella lista degli ingredienti potremmo trovare zucchero e il tanto discusso olio di palma (la direttiva  comunitaria 2000/36 autorizza l’aggiunta di grassi vegetali in sostituzione del burro di cacao fino ad un massimo del 5%). A volerla dire tutta, la dicitura “puro cacao” nemmeno sarebbe prevista dalla normativa vigente, che indica le sole categorie di: cacao, cacao magro, cacao zuccherato e cacao fortemente sgrassato. 
Altro discorso riguarda il "cioccolato puro", con il quale si fa riferimento, invece, al cioccolato non contenente oli tropicali e altri grassi vegetali, ma solo burro di cacao.
 
Non tralasciamo l'argomento dei coloranti e dei conservanti, solo in rarissimi casi di origine naturale (potrebbe interessarvi, al proposito, il capitolo "Additivi" de "Il cervello nel carrello").
Purtroppo, come spesso accade, più bassa è la qualità della materia prima, più ci sarà bisogno di aggiungere additivi per renderla palatabile.
Non è detto che gli additivi siano di per sé nocivi (addensanti o surrogati del burro di cacao), perché potrebbe trattarsi semplicemente di siero di latte o grasso butirrico, ma saranno indice di una qualità non proprio buona del cioccolato utilizzato. 
E il discorso diventa ancor più serio se l'uovo è di cioccolato bianco, in quanto, non contenendo massa di cacao, bisognerà puntare tutto sulla quantità di zucchero, e la qualità del latte in polvere e del burro di cacao impiegati.
 
L’Adoc-Associazione Difesa Orientamento Consumatori- per favorire un acquisto consapevole, così riassume i criteri perché un uovo si possa definire di qualità e a norma:
 
Fondente: ai primi posti in etichetta devono essere presenti cacao (almeno 35%), burro di cacao (almeno 18%). Un uovo di cioccolato deve contenere solo burro di cacao (con un limite di tolleranza del 5% per altri grassi vegetali). Se sull’etichetta troviamo scritto “superiore”, “extra”, “fine” o “finissimo” la quantità di cacao minima è il 43%, per il burro di cacao è del 26%.
Al latte: ai primi posti in etichetta devono essere presenti cacao (almeno 25%), latte (almeno 14%).  Se sull’etichetta troviamo scritto “superiore”, “extra”, “fine” o “finissimo” la quantità di cacao minima è il 30%, per il latte è del 18%.
 
E le sorprese? Le uova destinate ai bambini conterranno inevitabilmente giocattolini o gadget dei loro personaggi preferiti. 
Importante sarà, quindi, controllare innanzitutto, che sull'imballaggio della sorpresa sia apposto il marchio di conformità CE (ricordiamoci che il marchio originale europeo è composto dalle lettere C E ricavate da due cerchi; quando invece le lettere C e E sono molto ravvicinate, siamo di fronte all'acronimo "China Export") e l'indicazione dell'età per cui è stata progettata. 
Vero è che, negli ultimi anni, saltano spesso agli onori della cronaca casi di marchi contraffatti (ultimi quello delle uova recanti marchi delle squadre di calcio riprodotti illegalmente, sequestrate dalla Guardia di finanza di Cosenza e delle 4.000 sorprese con marchio CE contraffatto sequestrate a Scafati), per cui sarà sempre buona norma non acquistare da fantomatici venditori improvvisati, spesso beccati a rivendere con date di scadenza contraffatte, uova scadute anche molti anni prima!!
 
Come facciamo quindi a scegliere l'uovo giusto?
 
Innanzitutto non lasciamo che siano la sorpresa o il prezzo a pilotare l'acquisto.

Acquistiamo da rivenditori autorizzati  e soffermiamoci sull'etichetta per scegliere un prodotto di qualità che non contenga, oltretutto, ingredienti dubbi.

Quando individuerete e assaggerete l'uovo di qualità, non potrete più fare a meno di quel cioccolato che si scioglie lentamente in bocca, lasciandovi a lungo un gusto persistente nella bocca e anche nel naso.
 
Ve lo dice una che è cresciuta con il grande cioccolato di qualità di Gay Odin😋, ma che ha trovato ottimo anche questo https://amzn.to/4a5zHAv, in vari gusti.
 
E allora cosa aspettate? Fate dell'uovo il vostro tesoVo! "
 

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